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BUONE NOTIZIE:DOVE TROVARLE E COME LEGGERLE!

È iniziato ieri, vigilia dell’Assunta, il Camposcuola Diocesano Famiglie di Azione Cattolica.

Sette famiglie di diversa provenienza parrocchiale si ritrovano presso la Casa della Gioventù di San Vito di Cadore per una settimana di vita comune alternando gioco, preghiera, passeggiate e lavori di approfondimento e confronto sul tema della Comunicazione.
I lavori coinvolgeranno le diverse età (anche i bambini lavoreranno in parallelo sugli stessi temi) approcciandosi all’approfondimento del tema con diverse modalità e diversi punti di vista.
Saranno guidati da don Andrea Volpato – assistente diocesano dell’AC -, da due animatrici per i bambini (Gaia di Quarto d’Altino e Chiara di Verona) e da alcuni testimoni esterni: Marta e Alessandro – coppia della parrocchia di San Pietro di Oriago -, la prof.sa Mariagrazia Villa – docente di Etica della Comunicazione presso lo IUSVE – e don Renato Pilotto – parroco, social media editor e responsabile della comunicazione della Diocesi di Padova.
Il campo è iniziato con la visita del Patriarca che, prima di un aperitivo conviviale di “buon inizio”, ha espresso il proprio apprezzamento per la scelta di un tema tanto attuale, urgente e ampio che ci coinvolge sempre più nella vita quotidiana in riferimento alla “grande comunicazione”, quella dei social e dei media, e alla “piccola comunicazione”, fatta di parole ma anche di gesti nelle relazioni quotidiane.
Il patriarca ha invitato le famiglie presenti (adulti e bambini) a tornare a casa con l’impegno di voler continuare l’approfondimento, a vivere relazioni vere e a riportare la propria testimonianza nei diversi ambiti sociali e lavorativi come nelle parrocchie di appartenenza per un fondamentale arricchimento della Chiesa stessa in vista anche di quell’importante percorso sinodale che ci apprestiamo a vivere. “Testimoniare uno stile relazionale e comunicativo fatto di gesti, di comunione, di confronto, di servizio reciproco – ha sottolineato Moraglia – è sicuramente uno dei carismi più importanti della realtà familiare che andrebbe valorizzato e preso ad esempio dalla Chiesa stessa”.

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